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- Autore Silvia Donatiello
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Ci sono viaggi che ti restano addosso come il profumo del mare al tramonto, soprattutto in Italia. E quello da Termoli a Barletta in bicicletta, attraversando il promontorio del Gargano, è uno di quei percorsi che ti cambiano dentro, pedalata dopo pedalata.
La scorsa primavera, con un gruppo di amici ci siamo regalati questa avventura: zaini leggeri, bici pronte e una gran voglia di perderci tra il blu dell’Adriatico e il verde profondo della Foresta Umbra. Il clima era perfetto: aria frizzante al mattino, tepore tiepido durante il giorno, profumi di fiori selvatici e salsedine.
Il mare davanti, i pedali sotto e la libertà intorno
Siamo partiti da Termoli, borgo marinaro che sembra disegnato a mano: case colorate, il castello svevo, il piccolo porto e quel promontorio che guarda il mare con fierezza. Lì abbiamo dato il via al nostro bike tour lungo la costa e l’entroterra pugliese, un percorso che è stato un crescendo di emozioni, natura, silenzi e meraviglia.
Pedalare tra i campi verdi e le colline dolci che da Termoli portano verso il lago di Lesina è stato come attraversare un quadro rurale vivente. Il paesaggio si trasformava a ogni curva: ulivi, papaveri, cieli azzurri. Ci siamo fermati a Chieuti e a Serracapriola, piccoli paesi sospesi tra passato e presente, dove il tempo sembra dilatarsi.
E poi, finalmente, Lesina: un borgo affacciato sul lago omonimo, popolato da pescatori e fenicotteri. Una cena leggera vista acqua e la prima notte sotto un manto di stelle.
Tra laghi, mare e riserve naturali
Il giorno dopo è stato un susseguirsi di meraviglie: lago di Varano da un lato, il Mar Adriatico dall’altro. La strada correva tra dune sabbiose e pinete, in compagnia di cormorani, falchi e garzette. Un paesaggio sospeso tra acqua dolce e salmastra, tra il silenzio delle riserve naturali e i racconti dei pescatori.
Raggiungere Rodi Garganico e poi Peschici è stato come arrivare in un sogno bianco e azzurro, con le casette appese alla scogliera e i vicoli pieni di profumi di pane caldo e agrumi.
E poi da non perdere, appena fuori Peschici, il Trabucco da Mimì che, con i suoi cento anni, è ancora utilizzato per la pesca al cefalo e al pesce azzurro seguendo il tradizionale metodo a vista. Il luogo è semplicemente magico, consigliato per un momento romantico a due, dove lasciarsi avvolgere dall’atmosfera incantata e dal respiro del mare. Il locale adiacente al Trabucco, che comprende varie terrazze all’aperto e alcune sale coperte del ristorante, è stato costruito con materiali recuperati dalle mareggiate, in armonia con l’ambiente e il paesaggio.
La costa dei sogni: da Vieste a Mattinata
Da Vieste, con le sue case candide e il profilo a picco sul mare, siamo scesi lungo la costa forse più spettacolare del viaggio. La strada che costeggia il mare tra Vieste e Mattinata è una poesia in movimento: i Faraglioni di Baia delle Zagare, la spiaggia di Vignanotica, le falesie bianche che si tuffano nel blu. Il profumo del mare, le ginestre fiorite, le gocce di salsedine sulle labbra: tutto era perfetto.
L’anima del Gargano: Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo
Dopo giorni di mare, è stato il momento di salire. E che salita! Verso Monte Sant’Angelo, su fino al Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio dell’UNESCO. Lì abbiamo camminato tra grotte sacre, silenzi millenari e panorami mozzafiato sul Golfo di Manfredonia.
La discesa verso San Giovanni Rotondo, invece, è stata gentile e riflessiva: ci siamo fermati a visitare il convento di Padre Pio, un luogo denso di spiritualità, qualunque sia il proprio credo.
Lungo la costa fino a Barletta: tra saline, storia e orizzonti larghi
L’ultima tappa ci ha regalato un paesaggio completamente diverso: la vecchia miniera di bauxite, le saline abbaglianti di Margherita di Savoia, i resti di Salapia e l’abbazia di San Leonardo in Lama Volara, nascosta tra gli ulivi.
La costa tornava a farsi sentire con i suoi profumi salmastri, le città che si allargano piano. Quando abbiamo visto Barletta all’orizzonte, il cuore ci è balzato. Dopo giorni di fatica, bellezza e lentezza, arrivare in città ci ha fatto sentire pieni, appagati, felici. Non abbiamo solo attraversato questo pezzo di Puglia: ce la siamo portata dentro, su due ruote e a cuore aperto.
Perché fare il viaggio in bici da Termoli a Barletta?
Perché è un viaggio dentro paesaggi autentici, tra costa e montagna, tra borghi veri e silenzi preziosi. È perfetto per chi ama il cicloturismo, il turismo slow, la natura, la cultura e l'incontro con le persone. In primavera, il Gargano regala il suo volto più dolce, profumato, verde. E in bici, ogni respiro ha il ritmo giusto per goderselo fino in fondo.