28/05/2025

Avete mai sognato di svegliarvi con il profumo del caffè sotto un'antica palafitta sospesa sul mare? 

È proprio quello che mi è capitato durante il mio cammino lungo la Costa dei Trabocchi, in compagnia di una cara amica. Cinque giorni a piedi, zaino leggero e voglia di stupirci: il risultato è stata una delle esperienze più intense e sorprendenti che abbia mai vissuto.

La Costa dei Trabocchi è un gioiello del litorale abruzzese, caratterizzata da un paesaggio unico, dove le antiche macchine da pesca in legno, i trabocchi appunto, spuntano dal mare come sentinelle del tempo. Queste costruzioni, appoggiate su palafitte e ancorate a scogli e promontori, raccontano storie di fatica, ingegno e convivenza rispettosa con la natura. Risalenti forse ai tempi dei Fenici, i trabocchi sono oggi il simbolo della costa teatina, soprattutto nel tratto che da Ortona arriva fino a Vasto.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio proprio da Ortona, raggiungendola in autonomia e godendoci una prima serata libera per ambientarci e assaporare l’aria marina. Il giorno dopo è cominciato il vero cammino: da Ortona a San Vito Chietino, un tratto meraviglioso che segue in parte la vecchia ferrovia, passando tra riserve naturali, pinete, calette rocciose e trabocchi da sogno. La Riserva Naturale Regionale di Punta dell’Acquabella, il trabocco della Mucchiola e i resti archeologici romani lungo il cammino ci hanno regalato una prima immersione tra storia e paesaggio.

Il terzo giorno ci ha portate da San Vito a Fossacesia, in quello che è forse il tratto più "trabocchioso" del cammino. È stato come attraversare un museo a cielo aperto di architettura marina: dal celebre Trabocco Turchino (quello amato da D’Annunzio!) fino a Punta Rocciosa, ogni scorcio una fotografia perfetta. La giornata si è conclusa con una cena deliziosa direttamente su un trabocco, con il profumo del mare e il sapore del pescato fresco a raccontarci l’Abruzzo più autentico.

Il quarto giorno ci ha condotte lungo la costa tra Fossacesia e Casalbordino. In questo tratto abbiamo attraversato la Riserva Naturale Lecceta di Torino di Sangro, che con il suo verde intenso e il silenzio dei sentieri invita alla riflessione. Ci siamo fermate davanti ai cippi del Tratturo Magno e abbiamo camminato tra dune marine e spiagge ancora selvagge. Una sosta emozionante è stata quella al cimitero britannico della Seconda guerra mondiale, che aggiunge un tono solenne e profondo al paesaggio.

L’ultima tappa, da Casalbordino a Vasto Marina, è stata la più scenografica. La lunga spiaggia di ciottoli di Mottagrossa, il promontorio di Punta Aderci con la sua vista spettacolare e l’azzurro dei fondali poco profondi ci hanno lasciato senza parole. La spiaggia di Punta Penna e la ciclopedonale fino alla celebre "Bagnante" ci hanno accompagnate al traguardo finale con un misto di soddisfazione e nostalgia.

Camminare lungo la Costa dei Trabocchi significa fare un viaggio dentro la natura, la storia e anche un po’ dentro sé stessi. Condividere questo cammino con un’amica ha reso tutto ancora più speciale: ogni alba, ogni risata, ogni passo lungo il mare ci ha ricordato quanto sia bello rallentare e meravigliarsi insieme. Se cercate un’esperienza autentica, accessibile e profondamente rigenerante, mettete gli scarponcini in valigia e partite per questo cammino indimenticabile.